Il cappotto termico, o isolamento a cappotto, è un intervento per migliorare il proprio comfort abitativo, che permette inoltre di risparmiare e di aumentare il valore di un immobile attraverso il miglioramento delle sue performance energetiche. Se applicato correttamente, questo sistema permette infatti di mantenere alte le temperature interne durante l’inverno ed impedire invece la penetrazione del calore nel periodo estivo. Concretamente, questo intervento prevede la creazione di un vero e proprio “guscio” di elementi edili prefabbricati che garantiscono un migliore isolamento termico e acustico.
Esistono due tipi di cappotto: quello interno e quello esterno.
-
Cappotto termico interno
Questa tipologia di intervento, molto comune soprattutto negli edifici urbani dove l’intervento sulle superfici esterne risulta più difficoltoso, prevede la disposizione di pannelli isolanti sulle pareti interne delle abitazioni. Questo tipo di operazione risulta vantaggiosa in quanto oltre ad essere più rapida e meno costosa, permette anche l’intervento su singole unità immobiliari in maniera indipendente dagli interventi realizzabili sull’intero condominio. Tra gli svantaggi, tuttavia, va considerato che lo spazio occupato dai pannelli riduce lo spazio disponibile internamente e che l’applicazione potrebbe risultare difficoltosa in alcune zone, come dietro i grandi armadi oppure in cucina.
-
Cappotto termico esterno
Questo tipo di intervento, solitamente più costoso, porta con sé notevoli vantaggi, come un maggiore isolamento e prevenzione di danni (come crepe o muffa) alle pareti esterne, e la riduzione dei ponti termici (zone fredde causate da discontinuità costruttive, come le giunture o gli angoli dei serramenti). I pannelli applicati sono composti di vari strati: collante, pannelli termoisolanti, tasselli di ancoraggio, intonaco di fondo, strato di rinforzo (o armatura), intonaco di finitura e accessori.
Quali materiali scegliere per il cappotto termico?
Esiste una grande varietà di materiali tra cui scegliere: da quelli di origine sintetica, come il polistirene EPS e XPS o l’aerogel, a quelli di origine minerale (lana di roccia, vetro, o calce cemento), oltre ovviamente ad alternative più ecologiche come il sughero o la canapa rivestita con un intonaco in calce o in lana di pecora. Esistono inoltre alcune soluzioni ibride, come quelle in fibra di cocco accoppiata al sughero, lana di legno mineralizzata e polistirene espanso mineralizzato.
Come usare il superbonus per realizzare il cappotto termico
Con il “Decreto Rilancio”, approvato a sostegno del lavoro e dell’economia in seguito alle problematiche connesse al COVID-19, il governo italiano ha previsto un superbonus del 110% per le spese sostenute tra il 1° Luglio 2020 al 31 Dicembre 2021 destinate ad interventi di efficientamento energetico. In particolare, gli interventi ammessi alla riqualificazione energetica degli edifici, si dividono in trainanti e trainati. L’installazione del cappotto termico si colloca tra quegli interventi che, se organizzati in un piano più ampio di miglioramento delle classe energetica dell’edificio, garantiscono l’accesso a questo tipo di incentivi.
Cappotto termico: quanto costa?
Secondo quanto riportato da CNA Energia, il costo medio per i materiali si aggira intorno ai 40€ al metro quadro, mentre quello per la manodopera si attesta intorno ai 25€/mq. Il prezzo, tuttavia, può subire ampie variazioni a seconda delle variabili in gioco, come le specifiche esigenze del caso o lo stato dell’immobile. Per questa ragione, vi consigliamo di rivolgervi sempre a tecnici qualificati, al fine di ottenere una stima affidabile e attendibile.